Incidente Andora del 17-01-2014

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Comunicato incidente ferroviario di Andora del 17 1 2014

 

Siamo costretti a prendere atto dell’ennesimo incidente ferroviario avvenuto in Italia.

A una settimana di distanza dall'incidente di Firenze in cui ha perso la vita un nostro collega manovratore, ai cui familiari vanno le nostre più sentite condoglianze ed a due giorni di distanza dall'incidente avvenuto a Ge-Mignanego in cui è rimasto ferito un operaio della manutenzione, al quale esprimiamo grande solidarietà ed auguriamo una pronta guarigione, il 17 gennaio dopo la stazione di Andora i detriti di di una frana, hanno raggiunto i binari, causando il deragliamento del treno IC 660.

 

Lo svio è avvenuto in un tratto di linea dove è assente un’adeguata rete di protezione, malgrado sulla linea esistano diversi tratti soggetti a smottamenti del terreno ed eventi franosi, per i quali la stessa Azienda F.S. ha diramato comunicati e previsto dei rallentamenti in linea. Solo la prontezza dei macchinisti nel dare la frenatura massima (detta rapida) e una buona dose di fortuna hanno evitato che il treno finisse in mare, che in quel tratto costeggia la ferrovia, con conseguenze ben più gravi.

 L’incidente, in cui sono rimasti feriti i due macchinisti, ha creato un forte shock ai passeggeri ed al Capotreno il quale, nonostante tutto, con il grande senso di responsabilità richiesto a chi fa questo lavoro, ha gestito al meglio le procedure di emergenza.

 Il C.A.T. denuncerà con forza in tutte le sedi l’assenza di prevenzione che è la causa della ripetitività di questi eventi, affinché gli organi preposti escano da questa miope visione del concetto di sicurezza che molto spesso, anziché imporre vere regole di maggior tutela alle imprese ed ai gestori delle linee, si concentra sulla razionalizzazione dei costi, con l’unico risultato di ridimensionare e peggiorare le condizioni di lavoro di chi sta a bordo dei treni e non solo. Purtroppo questo episodio si va infatti ad aggiungere ad altri incidenti avvenuti in passato e dei quali ancora oggi ricordiamo e piangiamo le vittime; viene in mente il deragliamento avvenuto in Sardegna, per un evento simile, in cui perse la vita il nostro collega macchinista e quello in Trentino Alto Adige dove il disastro provocò la morte di nove persone e il ferimento di altre ventotto.

 Sentir parlare oggi istituzioni ed aziende di Sicurezza sul Lavoro e Sicurezza Ferroviaria risulta poco credibile, proprio a causa delle innumerevoli leggi e norme messe in atto negli ultimi anni per economizzare il sistema. A nostro avviso la Sicurezza è palesemente in antitesi con i tagli al personale.

 Esprimiamo solidarietà ed apprezzamento per l'operato dei colleghi Macchinisti e Capotreno coinvolti nell'incidente e ci complimentiamo con loro per avere svolto al meglio le loro mansioni. La nostra solidarietà viene rivolta anche ai passeggeri coinvolti per i disagi che hanno dovuto subire.

Fine comunicato

 

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