Lettera personale treni diagnostici RFI
prot.34 CAT - Lettera pdm RFI treni diagnostici (Scarica QUI e diffondi)
Lettera sicurezza bordo treno
Lettera su aggressioni PdB (Scarica QUI e diffondi)
Come è ormai noto, negli ultimi anni le aggressioni ai danni del personale viaggiante sono in continuo aumento.
La costante diminuzione dei livelli di sicurezza a bordo treno è diretta conseguenza della riduzione degli agenti di scorta in servizio.
La solitudine del capotreno ha portato, sul lungo periodo, ad una disarmante perdita di autorità e credibilità, vista la consapevolezza dei malintenzionati dell'impossibilità, da parte di un unico agente, di gestire legalità e sicurezza di esercizio.
Si ricorda che, in Italia, ogni attività di controllo espletata da pubblici ufficiali a qualsiasi titolo, non viene mai effettuata da soli e senza testimoni, questo certamente per una maggiore sicurezza fisica ma anche per evitare complicazioni legali che potrebbero scaturire, vista la delicatezza del lavoro in determinate circostanze che potrebbero configurarsi.
A questo si aggiunge la possibilità, per il Trasporto Regionale, di affidare ad un solo Capotreno la gestione di convogli composti da ben 8 vetture.
Il continuo impresenziamento di stazioni diventate ormai terra di nessuno e la rarefazione dei presidi polfer, amplificano il senso di solitudine e di abbandono.
Le soluzioni fino ad ora proposte per mitigare la situazione, si limitano all'installazione di telecamere di videosorveglianza che, sebbene fungano da deterrente, non risolvono il problema della sicurezza ma solo quello dell'eventuale riconoscimento degli autori dei reati.
A nostro giudizio, le proposte percorribili per iniziare ad arginare in modo serio il problema sono:
- La definizione di una squadra minima del personale di accompagnamento che tenga conto sia del materiale utilizzato, sia dell'orografia delle linee da percorrere.
- Funzioni di controlleria svolte dal CT esclusivamente se supportato da altro personale, FS o di altra amministrazione/azienda (Polfer, guardie giurate, ecc.).
- Nelle ore notturne, tra le 20 e le 6 il capotreno, a prescindere dall'espletamento delle funzioni di controlleria non dovrebbe mai essere da solo.
- Effettuare maggiori controlli nelle stazioni con grande affluenza di viaggiatori, organizzando appositi filtri a terra, per impedire l'accesso ai treni alle persone sprovviste di titolo di viaggio ed ai malintenzionati in genere.
Oltre all'incolumità del personale a bordo treno, è messa in gioco la sicurezza degli stessi viaggiatori, inoltre è posta a repentaglio l'effettuazione di un servizio regolare e decoroso, nonché l'immagine e l'autorevolezza della stessa Azienda.
Documento congressuale
Documento congressuale 2017 (Scarica QUI e diffondi)
In data 13/11/17 si è svolto a Bologna il primo Congresso Nazionale del CAT per esaminare i tre anni di attività svolta, valutare le modalità di prosecuzione e per eleggere il nuovo Esecutivo Nazionale.
Non era facile intraprendere la strada del sindacalismo di base, scevro da influenze e completamente in mano ai lavoratori in servizio attivo. L’inizio di questa esperienza ha registrato un’adeguata risposta dei lavoratori, ma poi la tensione è lentamente scemata, nonostante gli attacchi ai diritti siano continuati con nuovi contratti ed accordi.
Siamo in una realtà dove i lavoratori sindacalizzati sono prevalentemente legati alle sigle firmatarie e, per ragioni non sempre nobili, rispondono più ai vertici che ai lavoratori. I colleghi, dal canto loro, anche di fronte a significativi peggioramenti (es. Mercitalia), sembrano essersi adeguati a questo sistema.
È un terreno poco fertile, dove prevale la rassegnazione e non è semplice andare avanti.
Nel Congresso è tuttavia prevalsa l'esigenza di proseguire l’esperienza CAT, perché il modello sindacale espresso, unitamente al decentramento decisionale ed economico adottato, la rendono una opportunità unica per i lavoratori. Infatti, pur senza proclami, il CAT è impegnato sulla difesa del diritto di sciopero ed è sempre il CAT che per primo ha aperto la vertenza sindacale sulle pensioni; è sempre il CAT che ha denunciato l’ipocrisia e lo strabismo istituzionale poiché da un lato vengono imposti rigidissimi (e condivisibili) controlli alcoolemici e tossicologici, mentre, dall’altro lato, le stesse istituzioni, chiudono entrambi gli occhi su assurdi limiti di orario che possono produrre effetti assimilabili all’uso e all’abuso di alcool e droghe.
I problemi sono tanti: l’orario di lavoro, le pensioni, la sicurezza ecc.
Siamo vicini all’ennesimo rinnovo contrattuale e nessuno prova ad elaborare delle proposte per coinvolgere i lavoratori, per creare delle aspettative positive, avviando delle vertenze “per” rivendicare miglioramenti, senza attendere le “rivendicazioni” aziendali per poi scioperare “contro”.
Ci prefiggiamo di riempire questi vuoti e se, per arginare la nostra azione, i sindacati saranno costretti a fare altrettanto o ad anticiparci, sarà comunque un effetto positivo per i lavoratori: non sarà il massimo del risultato sperato, ma sarà comunque uno stimolo, un pungolo.
Noi utilizzeremo soprattutto gli spazi sindacali, ma dove si può, ed ha senso, anche quelli legali (difesa del diritto di sciopero, riconoscimento dei tempi lavoro, formazione e aggiornamento).
Con questi programma è stato eletto il nuovo esecutivo nelle persone di:
Catalano, Grimaldi, Onnis, Filaferro e Nicoletta.
È comunque necessario ampliare il fronte degli attivisti. In tal senso confidiamo in una attenta riflessione dei colleghi di lavoro, in particolare dei giovani.
Ripartiamo, con nuovo slancio e andiamo avanti come lavoratori a difesa dei lavoratori