Cessione divisione CARGO

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Sshshsh!!!... Silenzio:

prima l’imbarbarimento dell’orario di lavoro e poi il via alla privatizzazione FS e allo smantellamento di TRENITALIA

 

Nelle settimane scorse FS ha presentato ai sindacati “rappresentativi” il nuovo piano di RI-lancio del settore merci del gruppo.

 

Diciamo subito che la privatizzazione di FS parte da Cargo, il piano aziendale prevede novità assolute per il gruppo e per una parte dei suoi lavoratori. Il nuovo polo merci sarà strutturato, per il momento, fuori da Trenitalia spa e controllato dal gruppo FS. All’interno di questo nuovo polo ci saranno diverse società specializzate per settori di attività. Avremmo in tal modo chi si occupa di trasporto, chi di logistica, chi di commerciale.

La novità maggiore riguarda la NEW-CO del trasporto, una vera e propria nuova impresa ferroviaria di cui ancora non si conosce il nome (Cargo-Italia ???). Nella nuova impresa ferroviaria dovrebbero confluire una parte dei lavoratori oggi impiegati nella divisione Cargo di Trenitalia, una parte di lavoratori di Serfer e quelli di TX Logistik Italia. La novità assoluta sta appunto nella nuova società, della quale non si conosce l’assetto societario, è che verrà costituita fuori da Trenitalia S.p.A. (e nel prosieguo anche fuori dal Gruppo FS?). Queste ipotesi, come sappiamo, vengono concretizzate quando i lavoratori sono in ferie o già si trovano a protestare sui tetti !!!

La prima considerazione da fare riguarda il contratto di lavoro. Infatti questa NEW-CO non avrà nell’immediato un contratto di lavoro aziendale. Tale mancanza verrà colmata con una “estenuante” e “difficilissima” trattativa sindacale… con quali risultati lasciamo a voi immaginare.

Dietro questo aspetto, già di per se peggiorativo per i lavoratori (di sicuro chi amministrerà la società chiederà al sindacato un contratto di start-up), esiste la seria preoccupazione che l’occasione sarà sfruttata per includere tutti i recenti provvedimenti varati con il “Jobs-act”.

Una volta a regime, ipotizziamo un paio di anni, la NEW-CO avrà totale libertà di azione ed i lavoratori si troveranno ad operare in un azienda completamente disgiunta dalla restante parte del gruppo e soprattutto priva di quelle “economie di scala “ che oggi consentono il superamento di periodi di crisi. In questo scenario, senza uno strumento come il FONDO DI SOSTEGNO (a scadenza chi lo rifinanzierà ???) potremmo ritenere altamente preoccupante il futuro di chi lavora in CARGO.

Insomma si sacrificano i lavoratori CARGO, pare che gli esuberi della riorganizzazione siano intorno alle 1000 unità, si privatizza e si fa incassare soldi allo Stato.

Nella presentazione del piano di RI-lancio esiste una voce alla quale i sindacati hanno dato parecchio risalto: gli investimenti. Si parla di circa 573 milioni di €.

Ricordiamo a tutti, soprattutto a chi sta seduto comodo a questo tavolo di trattativa, che dall’anno 2000 (anno di inizio della divisionalizzazione di Trenitalia) non sono stati destinati investimenti alla divisione cargo cosi come era stato promesso, per contro ne hanno potuto beneficiare la divisione passeggeri e la divisione regionale. A Cargo non ci sono più locomotive ne carri, l’età media del parco rotabile è di 40 anni. Questi ”pseudo-investimenti” non sono altro che una quota dei MANCATI ADEGUAMENTI DI INVESTIMENTO NEL CORSO DEGLI ANNI.

I lavoratori devono essere consapevoli di questo passaggio che si tenta di enfatizzare con il termine INVESTIMENTI. Se non si è in grado di accompagnare e condizionare le scelte dell’impresa (sempre molto attenta ai profitti e agli aumenti di produttività) e dei sindacati (Pomigliano docet), al tavolo potrebbe consolidarsi il peggiore accordo subito dai lavoratori del Gruppo FS negli ultimi decenni.

Come se non bastasse, per arrivare a ciò, l’azienda ha chiesto con urgenza una serie di flessibilità all’orario di lavoro (alcune extra-contrattuali), che imbarbariscono (non è un eufemismo) la già difficile condizione lavorativa dei Macchinisti e dei TPT di Trenitalia Cargo. Alcune di queste, come l’estensione del raggio chilometrico della base operativa sia per equipaggio (Macchinista e TPT) che personale di terra, l’ampliamento dell’orario h24 per equipaggio polifunzionale mec.3 e l’estensione dei Riposi Fuori Residenza a 30 ore sono note ai lavoratori.

Altre richieste di flessibilità oltre i limiti contrattuali, al momento sottaciute nelle informative, sono già state oggetto di discussione al tavolo.

Come tutelarsi? Abbiamo preparato una diffida (che potrete scaricare di seguito, sul sito e sulle pagine social dell’Associazione C.A.T.) nei confronti di quei sindacati che troppo spesso in questi ultimi anni, senza un preventivo confronto con i lavoratori, hanno concesso alle imprese accordi a perdere. Li diffidiamo a siglare per conto dei lavoratori di cargo qualsiasi ipotesi di cessione che preveda la fuoriuscita dei lavoratori da Trenitalia S.p.A., probabilmente preludio dell’uscita dal Gruppo FS.

Chi vuole esprimere una netta contrarietà a questo progetto avrà la possibilità di far sentire la propria voce tramite questa diffida.

Lamentarsi solo nelle salette o sulle pagine dei Social Network NON SERVE A NULLA.

ORA E’ IMPORTANTE COMPORTARSI IN COERENZA CON I POCHI DIRITTI CHE CI SONO RIMASTI.

LA COLLABORAZIONE SENZA LIMITI A CUI ABBIAMO ABITUATO QUESTA AZIENDA E’ DIVENTATA SIA ALIBI CHE CAUSA PER DEVASTARE ULTERIORMENTE IL NOSTRO LAVORO E, PERTANTO, DEVE TERMINARE.

Naturalmente non ci limiteremo a ciò. Sarà necessario mettere in campo tutte le azioni per impedire questo scempio e aderire in maniera compatta alle forme di mobilitazione che quanto prima adotteremo.

Ne va del futuro lavorativo di ognuno di noi!!!

Scarica e diffondi QUI il volantino di questo articolo.

Il modulo che trovate in download debitamente compilato e sottoscritto permette di delegare l'Associazione C.A.T. all'invio della diffida per conto del singolo lavoratore.

La diffida verrà inoltrata con Posta Elettronica Certificata alle Segreterie Nazionali dei sindacati firmatari del C.C.N.L. delle Attività Ferroviarie e del Gruppo F.S.

Istruzioni per la compilazione:

  • la diffida (puoi scaricarla QUI) deve essere scaricata e compilata in ogni parte a cura del delegante. Ricorda che deve essere debitamente compilata e controfirmata anche la delega posta in calce al modulo e deve essere allegata copia fotostatica di un documento di identità in corso di validità.
  • Il tutto dovrà essere inviato all'Associazione C.A.T. a mezzo fax al numero 010-8935794 o via mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Consegna l'originale della diffida con firma autografa agli attivisti C.A.T. della tua zona.

Di seguito trovi l'anteprima della diffida da inviare tramite CAT:

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