Auguri di Buon Anno Nuovo 2016

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Ogni fine anno è momento di bilanci. La fine del 2015 a maggior ragione.

Dal dicembre 2013, la nostra piccola Associazione CAT ha posto all’attenzione dei lavoratori e delle Istituzioni una serie di problemi che col passare del tempo si sono sempre più amplificati fino a mostrarsi in tutta la loro distruttività nel campo dei diritti e delle regole.

Le riforme approvate dal Parlamento (es. Jobs Act) hanno introdotto regole che, anche se non ancora recepite da tutti i contratti (ma date tempo al tempo…), trovano applicazione intorno a noi già oggi. Settori come Appalti Ferroviari (ma il CCNL AF 2012 non li doveva tutelare?), Scuola, Sanità, aziende in crisi e non, fanno i conti quotidianamente con le riforme introdotte recentemente.

Rispetto a queste “innovazioni” i Sindacati concertativi non solo non hanno mai mosso un dito, come in occasione della riforma delle pensioni, ma hanno continuato a sottoscrivere CCNL scandalosi (vedi il recente nel Trasporto Pubblico Locale) e accordi al ribasso, vedi franchigie sugli scioperi nel periodo del Giubileo. Non paghi, hanno invocato più volte, insieme alla dirigenza FS, l'intervento censorio della Commissione di Garanzia su nostri scioperi proclamati regolarmente.

Chi governa, politicamente economicamente e sindacalmente il paese, ha soppresso in modo scientifico l'identità individuale, collettiva e sociale del Lavoratore. Le loro liturgiche dichiarazioni non hanno mai come soggetto i Lavoratori, ma solo ed esclusivamente il lavoro, inteso quale unico freno che impedisce una uscita definitiva dalla pluridecennale crisi economica. Rendere impersonali i problemi, contestualizzandoli a un interesse generale, indefinito e indefinibile, è funzionale alla eliminazione di diritti collettivi che impattano singolarmente sul Lavoratore.

Oggi nessuno può sentirsi al sicuro!

 

Purtroppo constatiamo, nostro malgrado, che tantissimi lavoratori, e ancor di più i Ferrovieri, credono di essere ancora al “sicuro”.

Questa particolare situazione di mancata consapevolezza, di menefreghismo o di mero egoismo, rende difficoltose le azioni che rivendicano un lavoro più sicuro, meno precario e retribuito in modo conforme a quello che ci viene richiesto e in rapporto al caro vita.

Se comparate il vostro reddito di ferrovieri di inizio anni 2000 a quello attuale, vi renderete conto che oggi in proporzione si lavora molto di più e si guadagna molto di meno. Questa facile comparazione dovrebbe far aprire gli occhi e le orecchie a tutti i Lavoratori.

Solo l'autolesionistica pratica dell'adattamento ha fatto sì che una tale situazione non abbia provocato quello che sarebbe stato naturale, ovvero una legittima opposizione. Gli aggiustamenti accomodamenti individuali che giornalmente tanti di noi mettono in pratica non sono la soluzione ai problemi.

Non ci sono soluzioni individuali a problemi collettivi.

Quanto dovremo ancora aspettare perché l'istinto prevalga sull'adattamento?

Abbiamo ancora la possibilità di scegliere quale futuro riservarci, abbiamo tutto quello che serve per riuscirci. Dobbiamo solo riappropriarci delle nostre scelte, non lasciandole più a chi non ci ha mai tutelato.

Per tutto questo ci auguriamo che il nuovo anno porti in ognuno di noi la consapevolezza di avere ancora la forza collettiva di cambiare le cose.

A nome e per conto dell’associazione CAT vi auguro un felice ANNO NUOVO.

A. Catalano

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