Documento congressuale

Documento congressuale 2017 (Scarica QUI e diffondi)

In data 13/11/17 si è svolto a Bologna il primo Congresso Nazionale del CAT per esaminare i tre anni di attività svolta, valutare le modalità di prosecuzione e per eleggere il nuovo Esecutivo Nazionale.

Non era facile intraprendere la strada del sindacalismo di base, scevro da influenze e completamente in mano ai lavoratori in servizio attivo. L’inizio di questa esperienza ha registrato un’adeguata risposta dei lavoratori, ma poi la tensione è lentamente scemata, nonostante gli attacchi ai diritti siano continuati con nuovi contratti ed accordi.

Siamo in una realtà dove i lavoratori sindacalizzati sono prevalentemente legati alle sigle firmatarie e, per ragioni non sempre nobili, rispondono più ai vertici che ai lavoratori. I colleghi, dal canto loro, anche di fronte a significativi peggioramenti (es. Mercitalia), sembrano essersi adeguati a questo sistema.

È un terreno poco fertile, dove prevale la rassegnazione e non è semplice andare avanti.

Nel Congresso è tuttavia prevalsa l'esigenza di proseguire l’esperienza CAT, perché il modello sindacale espresso, unitamente al decentramento decisionale ed economico adottato, la rendono una opportunità unica per i lavoratori. Infatti, pur senza proclami, il CAT è impegnato sulla difesa del diritto di sciopero ed è sempre il CAT che per primo ha aperto la vertenza sindacale sulle pensioni; è sempre il CAT che ha denunciato l’ipocrisia e lo strabismo istituzionale poiché da un lato vengono imposti rigidissimi (e condivisibili) controlli alcoolemici e tossicologici, mentre, dall’altro lato, le stesse istituzioni, chiudono entrambi gli occhi su assurdi limiti di orario che possono produrre effetti assimilabili all’uso e all’abuso di alcool e droghe.

I problemi sono tanti: l’orario di lavoro, le pensioni, la sicurezza ecc.

Siamo vicini all’ennesimo rinnovo contrattuale e nessuno prova ad elaborare delle proposte per coinvolgere i lavoratori, per creare delle aspettative positive, avviando delle vertenze “per” rivendicare miglioramenti, senza attendere le “rivendicazioni” aziendali per poi scioperare “contro”.

Ci prefiggiamo di riempire questi vuoti e se, per arginare la nostra azione, i sindacati saranno costretti a fare altrettanto o ad anticiparci, sarà comunque un effetto positivo per i lavoratori: non sarà il massimo del risultato sperato, ma sarà comunque uno stimolo, un pungolo.

Noi utilizzeremo soprattutto gli spazi sindacali, ma dove si può, ed ha senso, anche quelli legali (difesa del diritto di sciopero, riconoscimento dei tempi lavoro, formazione e aggiornamento).

Con questi programma è stato eletto il nuovo esecutivo nelle persone di:

Catalano, Grimaldi, Onnis, Filaferro e Nicoletta.

È comunque necessario ampliare il fronte degli attivisti. In tal senso confidiamo in una attenta riflessione dei colleghi di lavoro, in particolare dei giovani.

Ripartiamo, con nuovo slancio e andiamo avanti come lavoratori a difesa dei lavoratori  

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